Come vendere la casa evitando l’emotività

Sei veramente fiero di te stesso: finalmente hai deciso di fare quel passo importante che ti aprirà nuovi mondi. Hai deciso di vendere la casa dei tuoi genitori.

Non è stato semplice: ci sei cresciuto, hai costruito l’autopista su quel bellissimo pavimento in cotto, hai corso scalzo sul parquet della tua cameretta giocando con i tuoi amici del cuore, hai socchiuso le persiane in legno in pieno pomeriggio quella volta in cui la ragazza bondina con le lentiggini aveva deciso finalmente di venirti a trovare perché i tuoi erano via.

Quanti ricordi!

Ma ora la vita è andata avanti, ora c’è un mondo che ti aspetta, il mercato è favorevole ed è ora di lanciarsi avanti. E’ ora di vendere la casa.

Bisogna solo capire a quanto.

400.000 euro. E’ giusto. E’ un prezzo sensato. Quella casa ha una storia. Ha visto due guerre. Se queste pareti potessero parlare, quante ne avrebbero da raccontare…! La posizione non è così male: c’è la ferrovia a due passi, per andare a lavorare in città è comoda. Il tetto ha qualche tegola da cambiare, ma va abbastanza bene, dai. La cucina è una bomba, tutta in rovere.

Non resta che preparare l’annuncio e aspettare.

Casa in vendita
Pronti a vendere!

3 mesi dopo. Vendere la casa sembra più difficile.

Oh, non c’è verso. Qua non si vende nulla. E’ incomprensibile, come si fa a non capire l’occasione?

Vederla, l’hanno già vista. Sono arrivati, hanno fatto un giro. Il pavimento in cotto non li ha entusiasmati più di tanto. Non lo so, si vede che non giocano con le autopiste. Mi hanno detto che le persiane tanto le cambiano. Le vogliono in PVC, dicono che che poi il legno va carteggiato, riverniciato, dà troppo lavoro. A lei la cucina non dispiaceva, ma lui proprio non era entusiasta. Pare che non si trovi a suo agio a cucinare tra gli arredi classici, è più un tipo da top in granito bianco e fornelli a induzione. Questa moda degli chef casalinghi… Mannaggia, così non solo non è un valore, ma mi tocca anche smontarla. E dove la metto? Non è che posso buttarla via, lì mia nonna ha insegnato a mia madre a cucinare.

A questo punto conviene scendere un po’, magari trovo le persone giuste. Non ho tutta questa premura e le persone giuste sicuramente ci sono. Proviamo a metterla a 350.000. No, dai, 300.000 è proprio poco. Voglio vendere la casa, non svenderla.

Sconti!
Gli sconti sono fantastici… ma non quando sei tu a farli!

6 mesi dopo. Vendere la casa sembra durissima.

Non ha nessun senso! Ma come si fa a pensare di offrire 200.000? Dai, è un insulto!

Fine dell’esempio, anche perché altrimenti potremmo andare avanti fino a un anno, due anni…

Qual è il peggior nemico di questo proprietario? Se stesso. I suoi sentimenti. La sua emotività.

Perché è ora di dirlo chiaro: a chi compra non frega assolutamente niente dei tuoi ricordi. Zero. Nulla.

Chi compra ha in testa la SUA visione: non il vissuto che è stato, ma quello che sta per arrivare.
Il pavimento nuovo su cui costruirà le SUE autopiste.
Che ovviamente richiede una ristrutturazione che pesa sul budget.

Tu, giustamente, ribatterai: “Ma non è un problema mio, io metto in vendita una casa che ha un valore intrinseco. Se non lo apprezzi, sono cavoli tuoi.”

Purtroppo no: se la tua casa rimane in vendita per due anni, sono soprattutto cavoli tuoi. Perché tu nel frattempo dovrai sostenere delle spese, mantenerla in ordine, renderla presentabile per le visite. Ci pagherai le tasse, le manutenzioni ordinarie. E il mercato magari nel frattempo andrà al ribasso. Finirai per venderla per esasperazione, magari sottoprezzo. O magari al giusto prezzo, ma anni dopo.

E avrai perso quello che ha più valore di tutto: il tuo tempo. Quello sì che cresce di valore, diventa sempre più prezioso man mano che passa.

Quello che ti può salvare

Per evitare tutto questo la soluzione è una sola: fai fare le opportune valutazioni economiche a qualcuno di cui della tua casa non importi assolutamente nulla. Distaccato. Freddo. Arido. Che non abbia mai giocato con la tua autopista.
In questo momento, è il tuo miglior amico.

Le persiane? Via, tanto sono orribili. La cucina? Ha più passato che futuro. Poi chi credi che vorrà tenerla? La ferrovia è una rottura di scatole. Per non sentire i treni servono i tripli vetri, altrimenti è una vita d’inferno. E mica tutti i tuoi potenziali acquirenti sono pendolari.

Ti serve uno così: un Dr. House del commercio immobiliare, uno che ti tratti male mentre ti sta salvando la vita e il portafogli (se poi ti tratta anche bene, meglio, eh!).

Allora tutto risulterà chiaro e semplice e saprai trarre il massimo da casa tua, senza perdere tempo e senza svendere nulla.

Se poi decidessi di affidarti ad un professionista, faresti senz’altro la scelta migliore: potrà sicuramente analizzare tutti gli aspetti oggettivi che influiscono sul valore del tuo immobile. Per esempio, sai che una casa vicina ad uno spazio verde pubblico vale dal 4% al 12% in più?