Acquistare un immobile commerciale: 5 consigli utili

immobile commerciale

Vuoi acquistare un immobile commerciale? Ecco alcuni punti fondamentali da considerare per fare un buon acquisto ed un buon investimento.

Verifica la destinazione d’uso

Se vuoi comprare un immobile commerciale come investimento, è utile conoscerne la destinazione d’uso. La tipologia dell’immobile influisce sull’investimento, sul margine di guadagno, sulla valutazione di posizione e sull’impegno richiesto.

Verificando tutto al meglio si possono evitare problemi con licenze e avviamento.

Che tipologie puoi trovare?

  • Negozi e botteghe: locali adibiti alla vendita di prodotti, manufatti e merci oppure locali legati alla somministrazione di cibi e bevande;
  • magazzini e locali per il deposito: grossi locali spesso ubicati in periferia utili come depositi per le merci o vendita all’ingrosso;
  • fabbricati e locali per esercizi sportivi: locali dediti ad attività del tempo libero quali sport, attività ludiche o centri ricreativi religiosi;
  • laboratori per arti e mestieri: locali utilizzati per produzioni artigianali es falegnameria o ceramiche o forno, ma senza vendita al pubblico;
  • tettoie chiuse o aperte: spesso utilizzate come parcheggio o per lavatoi o pesi;
  • stabilimenti balneari o termali;
  • stalle, scuderie, rimesse e autorimesse.

Stato locativo dell’immobile commerciale

L’immobile commerciale può essere già avviato o vuoto.

Se il locale è già avviato è consigliabile conoscere il conduttore, richiedere una visura ed informarsi sul suo passato in modo da capire se è un buon pagatore o se è inaffidabile.

Se il locale è vuoto è veramente importante aver individuato un futuro locatore prima dell’acquisto. Eventualmente si può chiedere un’opzione di acquisto al proprietario in modo da avere il tempo di ricercare il futuro locatario. Una volta trovato, è consigliabile anche qui una verifica sul suo passato e sulle sue caratteristiche.

Posizione fisica dell’immobile commerciale

Se pensi a negozi e botteghe dovrai preferire locali nel centro cittadino e fare una valutazione sui dati demografici del luogo in cui si trovano.

Se invece vuoi optare per un deposito il posto più adatto è un luogo facilmente accessibile ai trasporti di carichi e merci, magari in periferia vicino all’uscita autostradale.

I tre punti fino ad ora indicati vanno a costituire il valore di avviamento commerciale dell’immobile.
Un alto valore influirà sul prezzo della compravendita, ma sarà anche garanzia di un buon investimento.

Tasse e spese

Le tasse per l’acquisto di un immobile commerciale variano a seconda del venditore e della data di ristrutturazione o costruzione.

I casi sono due:

  • il venditore è un soggetto IVA o un’impresa che ha costruito o ristrutturato l’edificio da meno di 4 anni: l’imposta di registro è pari a 200€, le imposte ipotecaria e catastale sono di 50€ ognuna e l’IVA viene calcolata al 22%.
  • il venditore è privato, un soggetto IVA o un’impresa costruttrice che ha edificato o ristrutturato il fabbricato da più di 4 anni: l’imposta di registro è al 9%, le imposte ipotecaria e catastale sono pari a 50€ e la vendita è esente da IVA.

Ci sono poi da mettere in conto tutte le spese notarili relative a registrazione e conservazione dell’atto, consulenza, rogito e onorario del notaio. Non esistono agevolazioni come quelle per l’acquisto di una prima casa.

Copertura finanziaria

Se non hai il capitale necessario a coprire la spesa, dovrai ricorrere ad un prestito.

Di solito, nel caso dell’acquisto di un locale commerciale non è consigliabile un mutuo, ma si opta per un leasing immobiliare commerciale.

Questa formula è molto più conveniente: consente di poter essere svincolati per molti anni dall’onere del pagamento dell’intero valore del bene, non figura nel patrimonio aziendale e quindi riduce di molto l’onere fiscale. I canoni del leasing possono essere interamente scaricati fiscalmente.

Buoni affari con il tuo nuovo investimento commerciale!

Comprare casa a 1 euro: conviene?

casa a 1 euro
La comprereste per 1 euro?

Ogni mese troviamo nuovi annunci di comuni che decidono di mettere a disposizione la possibilità di comprare casa a 1 euro.

Si tratta di appartamenti e ville di privati cittadini da nord a sud destinate all’abbandono o alla demolizione, che in questo modo possono essere ristrutturate e riacquistare valore.

Sembrano un’occasione ghiotta, da non perdere. Potrebbe essere un buon compromesso per permettere ai giovani, che spesso non riescono a sostenere la spesa di un immobile, di raggiungere la loro indipendenza e di ripopolare zone in stato di abbandono.

Potrebbe essere poi una scelta di investimento: ma è davvero un affare?

Non è una fregatura, ma occorre valutare bene.

Spese iniziali e adempimenti

Al di là del costo simbolico dell’immobile, ci sono delle spese e degli adempimenti da garantire obbligatoriamente:

  • la ristrutturazione e rivalutazione dell’immobile entro 365 giorni dall’acquisto, per un valore di circa 20-25 mila euro
  • le spese notarili per la registrazione, le volture e l’accatastamento dell’immobile
  • che i lavori verranno avviati a due mesi di distanza dal momento in cui si avranno tutti i permessi
  • una polizza fideiussoria di 5 mila euro della durata di tre anni a garanzia dell’acquisto per il Comune.

Costi di gestione

Un immobile genera costi: IMU, altre tasse da pagare, utenze.

Questi costi sarebbero facilmente sostenibili se l’immobile fosse destinato ad abitazione principale, ma questo in realtà accade raramente, perché le case sono situate in paesi con pochissimi abitanti e servizi, spesso molto scomodi.

Se invece si decide di comprare casa a 1 euro a scopo di investimento, questo deve rendere: ma spesso gli immobili si trovano in località dove non è facile né affittare né rivendere.

Le ristrutturazioni, nonostante i bonus e le agevolazioni statali, hanno comunque un costo che va considerato.

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Comprare casa a 1 euro per uso personale

Potrebbe essere però conveniente l’acquisto come uso personale per le vacanze.

Se desiderate a questo punto tentare l’acquisto ad 1 euro tenete presente che ai bandi comunali possono accedere:

  • ditte individuali, agenzie e/o società che abbiano nel proprio oggetto sociale la gestione di immobili per uso turistico e ricettivo
  • privati cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari.

Le imprese, le società e i consorzi devono:

  • essere iscritti alla C.C.I.A.A. per finalità inerenti l’oggetto del presente avviso
  • essere in regola con le vigenti disposizioni in materia di contributi assistenziali e previdenziali (INPS, INAIL, ecc.)
  • non essere soggetti alle procedure concorsuali di cui al R.D. 16 marzo 1942, n. 267 e successive modificazioni o integrazioni.

A questo punto non vi resta che scegliere!

L’elenco dei Comuni che offrono case in vendita a 1 euro comprende le Regioni sia del nord che del sud, passando anche per le isole, ed è disponibile sul sito ufficiale case a1euro.it.