Mutuo green: tutto quello che c’è da sapere

Il mutuo green è un finanziamento bancario erogato ai fini dell’acquisto di un’abitazione ad alta efficienza energetica, di un immobile costruito in edilizia ecologica o finalizzato alla ristrutturazione e riqualificazione di un’abitazione con ottimizzazione dell’efficienza energetica.

Com’è nato il mutuo green

I mutui green nascono a giugno 2018 con il progetto Energy Efficient Mortgages Pilot Scheme.

Questo progetto mirava a realizzare un modello univoco per tutti i paesi dell’Unione Europea, per dare la possibilità alle banche di sostenere i proprietari di immobili interessati ad acquistare abitazioni ad alta sostenibilità energetica o a rendere le proprie abitazioni più sostenibili.

Oltre all’acquisto di abitazioni sono previsti prestiti green anche per consentire l’acquisto di impianti di energia rinnovabile, di mezzi di trasporto efficienti, di elettrodomestici a basso impatto energetico e ambientale e di materiali al 100% ecologici.

A chi rivolgersi

In Italia abbiamo dieci banche che partecipano al progetto:

  • Banco Bpm
  • Bnl-Bnp Paribas
  • Bper Banca
  • Cassa Centrale-Credito cooperativo italiano
  • Crédit Agricole-Cariparma
  • Friulovest Banca
  • Monte dei Paschi
  • Société Générale (filiale italiana)
  • UniCredit
  • Volksbank Alto Adige

Quali sono i vantaggi di un mutuo green?

Rispetto ad un mutuo tradizionale si possono ottenere tassi di interesse più bassi, un loan to value (LTV) più favorevole, un risparmio sulle bollette di luce e gas.

Per una banca, maggiore sarà la classe energetica dell’immobile, minore sarà il rischio di insolvenza.

Il mutuo green in genere si stipula per l’acquisto di una casa di classe A o B, per la ristrutturazione di una casa o finalizzato alla costruzione bioedilizia.

Quanto costa?

I tassi possono essere fissi o variabili a seconda degli istituti di credito.

  • Acquisto di una casa: gli importi coprono dall’ 80% al 100% del valore dell’immobile.
  • Ristrutturazione: in genere arrivano a coprire interamente i lavori (occorre migliorare però le performance energetiche almeno del 30%).
  • Bioedilizia: viene coperto dal 70% al 90% del valore dell’immobile con erogazione a tranche e lunga durata (di solito fino a 30 anni).

Quali documenti occorrono per aprire un mutuo green?

Oltre ai normali documenti necessari per aprire un mutuo ordinario, occorrerà fornire alla banca alcune integrazioni.

Servirà un attestato di prestazione energetica che provi l’appartenenza dell’immobile alla categoria A o B in caso di acquisto di casa.

In caso di un bene immobile in corso di costruzione per cui non è stata ancora predisposta la certificazione energetica, occorre presentare una copia del contratto preliminare di compravendita (al posto dell’ APE) in cui si attesta che l’immobile al termine dei lavori potrà rientrare in una classe energetica elevata.

Se invece si tratta di mutuo finalizzato ad opere di riqualificazione energetica di un’abitazione, il richiedente dovrà presentare una copia del capitolato lavori oppure preventivi e fatture, che attestino che i lavori in corso d’opera o ancora da realizzare siano volti a far rientrare l’immobile nelle classi energetiche A o B.

I mutui green sono compatibili con i bonus edilizi.

La scelta del notaio

Se avete deciso, dopo lunghe visite ed appuntamenti, quale immobile comprare, vi trovate in uno dei momenti fondamentali della vita, anche a livello economico: la scelta del notaio.

Il notaio dovrà indicare quali sono i documenti necessari da richiedere al venditore e redigere un preventivo di spesa.

Come operare la scelta del notaio?

La scelta del notaio è una scelta libera: la legge non dà indicazioni su come sceglierlo e nessuna agenzia o istituto di credito potrà imporvelo.

L’agenzia però potrà consentirvi di godere di importi agevolati per convenzioni stipulate con notai di fiducia.

La scelta del notaio spetta in genere a chi acquista (poiché il pagamento delle spese notarili è di sua competenza).

Il requisito fondamentale per scegliere il notaio è godere di fiducia da entrambe le parti.

Un consiglio utile per la scelta può essere quello di informarsi sugli orari di apertura dell’ufficio e sulla reperibilità.

Un notaio che fatica ad essere reperibile può comportare tempistiche delle pratiche più lunghe: meglio quindi un notaio che sia disponibile e presente.

Valuta i costi

Una buona pratica è quella di chiedere più preventivi fornendo informazioni su cosa si acquista e dove e quanto si intende investire.

Il prezzo per la redazione dell’atto notarile in genere è composta da più voci:

  • l’onorario: il prezzo del lavoro del notaio, può variare di persona in persona e dipende anche dal mercato, dall’esperienza e dalla notorietà del notaio.
  • i diritti per l’esecuzione delle formalità: dipendono dal tipo di atto.
  • i costi vivi: imposte, tasse, iva.

Le altre funzioni del notaio

Il notaio spesso si trova ad avere anche funzione di consulente, a dover indicare nel rogito tutte le informazioni necessarie: se, per esempio, viene concordato un pagamento dilazionato, va indicato.

Una volta che il notaio ha verificato tutte le informazioni ed effettuato tutti i controlli previsti dalla legge per l’atto da disporre, potrà redigerlo.

Più sarà preciso il lavoro del notaio in fase preventiva, più il contratto sarà sicuro per le parti.

Il notaio è un vigilante, esaminerà l’atto di provenienza, le visure catastali, il certificato di agibilità e l’APE (Attestato di prestazione energetica).

Un notaio che si dimostra inadempiente nel redigere il rogito è soggetto diverse sanzioni civili e penali.

Oltre ad essere organo di controllo, come già accennato, deve sapere informare e consigliare le due parti.
Se non lo fa e causa un danno economico dovrà risponderne in sede civile.

Contratto di affitto: come sceglierlo

Se desiderate affittare il vostro appartamento o la vostra casa o se invece vi occorre trovare una nuova abitazione in affitto, avrete sicuramente a che fare con molteplici tipi di contratto tra cui scegliere.

Gli elementi distintivi primari sono il tipo di canone che può essere liberamente scelto dal conduttore oppure concordato secondo diverse disposizioni territoriali.
Un altro elemento utile per scegliere il tipo di contratto di affitto è la durata minima che si desidera, il tempo di rinnovo, il voler usufruire di sconti fiscali come quelli su IMU e TASI.

A seconda di queste caratteristiche si possono identificare quattro tipologie di contratto di affitto.

Contratto di affitto a canone libero

Questo è il tipo di contratto di affitto più diffuso in Italia. Prevede una durata minima di quattro anni con rinnovo automatico di almeno quattro anni. Questo consente ad entrambe le parti maggiore stabilità e sicurezza.

Si chiama libero perché le parti possono decidere liberamente l’ammontare del canone di affitto.

Un altro elemento caratteristico è il preavviso, che in caso di rescissione prima della scadenza deve avvenire almeno 6 mesi prima. Questo serve perché sia il locatore che il locatario non si trovino a far fronte a disdette improvvise.

Contratto a canone concordato

Anche questa è una tipologia di contratto di affitto molto utilizzata.

La differenza rispetto al precedente è che l’ammontare del canone viene determinato dal comune accordo.

In genere succede nelle località ad alta intensità abitativa, dove la decisione può essere presa da associazioni che rappresentano le parti.

Per evitare situazioni spiacevoli e complicazioni vengono stabiliti dei parametri di legge da seguire.

Questi parametri tengono conto dello stato dell’immobile e della tipologia (es. uso pubblico o privato).
Il canone viene detto calmiero poiché determinato dalla legge e fisso per tutta la durata del contratto.
Grazie a questi vincoli i locatori possono però usufruire di numerose agevolazioni fiscali ed anche i locatari possono godere di canoni più bassi e di vantaggi, sotto forma di detrazioni fiscali IRPEF.

La durata del contratto minima è di tre anni. Può poi, con accordo delle parti, essere rinnovata con eventuale modifica del contratto per due anni. Il tempo di preavviso in caso di rescissione prematura è anche qui di sei mesi.

Contratto di affitto transitorio

Questo è un tipo di contratto particolare e molto flessibile.

Si chiama transitorio perché la durata può essere al massimo di diciotto mesi. La soglia minima di locazione è di un mese. Risulta quindi essere perfetto per gli affitti di breve durata.

Il canone può essere liberamente definito tra locatore e locatario nel rispetto dei minimi e massimi previsti dagli accordi del territorio in cui si trova l’immobile.

Un elemento importante è la motivazione dell’esigenza dell’affitto transitorio che può essere inserita nel contratto. Occorre una dichiarazione che spieghi i bisogni del locatario: il motivo può essere professionale o di studio, per esempio.

Contratto per studenti universitari

Questo è un tipo di contratto nato per soddisfare delle esigenze di specifici locatari: gli studenti.

Si tratta di un contratto di affitto transitorio, ma con tempistiche legate alle sessioni universitarie.

Per poterne fare uso è necessario che il locatario sia uno studente con residenza in un altro comune e che il locatore lo verifichi.

Questo contratto si può applicare solo se nella località è presente una sede universitaria.

Nel contratto di affitto transitorio deve essere indicata la residenza dello studente locatario.

La durata varia dai sei ai trentasei mesi a seconda degli accordi, con rinnovo automatico per lo stesso periodo alla prima scadenza.

Il canone non è libero ma dipende dagli accordi territoriali, in modo molto simile al canone concordato.

Questo tipo di contratto permette ai proprietari di usufruire di enormi vantaggi fiscali riassumibili in:

  • cedolare secca al 10%
  • reddito imponibile dei fabbricati locati ridotto del 30%
  • aliquota IMU ridotta del 75%.

Il vantaggio fiscale però è presente anche per gli studenti locatari che in qualità di inquilini potranno detrarre dall’Irpef il 19% dei canoni di locazione versati, fino ad un massimo di €2.633 l’anno.

Fate sempre le verifiche del caso

Un suggerimento: in caso di contratti di affitto a lungo termine fate sempre delle verifiche sui futuri locatari.

Chiedete referenze, buste paga o copie delle dichiarazioni dei redditi per evitare situazioni molto spiacevoli da cui è dura uscire in tempi brevi.

Viceversa, se cercate casa in affitto informatevi sul padrone di casa: se è poco invasivo, se effettua le manutenzioni regolarmente, se rispetta gli accordi.

La soluzione più semplice? Rivolgetevi ad un professionista per portare a termine il migliore contratto di affitto.

Casa ecosostenibile: il futuro è già qui

Come fare a valorizzare la casa e allo stesso tempo risparmiare oggi ed in futuro? La soluzione è renderla ecosostenibile.
Si possono sfruttare le attuali detrazioni fiscali per effettuare le modifiche necessarie. Rendere la casa ecosostenibile significa migliorare le prestazioni energetiche e ridurre i consumi, diminuire gli sprechi energetici e l’impatto ambientale. Ci sono oggi in Europa quartieri interi che si possono definire ecosostenibili.

Come farlo? Il primo passo è capire che una casa sostenibile sfrutta i principi della bioedilizia: i materiali devono rispettare l’ambiente e deve servirsi di energia pulita.

casa ecosostenibile

Efficienza energetica e isolamento termico

Prima di tutto per risparmiare in bolletta e ridurre il consumo di nuova energia occorre riuscire a conservare quella esistente, isolando l’ambiente interno rispetto all’esterno.

Una casa senza isolamento termico può perdere fino al 40% di calore.

Come fare per isolare le pareti e rendere la vostra casa ecosostenibile?

  • Sostituite gli infissi, se non li avete già nuovi, con quelli a doppio o triplo vetro. Ridurrete la dispersione del 10-15%.
  • Se non potete sostituire gli infissi, sigillate quelli esistenti chiudendo gli spifferi.
  • Rinnovate l’involucro esterno: il famoso cappotto isolerà termicamente tutta la struttura.
  • Se non ne avete la possibilità si può comunque optare per un intonaco termoisolante o dei pannelli termoisolanti: utilissimi per appartamenti in condominio, isolano le superfici confinanti con altre non riscaldate.

Riduzione di consumi di energia non rinnovabile

  • Sfruttate il più possibile le fonti di energia rinnovabili a vostra disposizione: impianti fotovoltaici, a biomassa, eolici o geotermici.
  • Sfruttate gli accumulatori per conservare l’energia prodotta in più e ricordate che le fonti rinnovabili di energia possono essere utili a produrre anche acqua calda sanitaria.
  • Utilizzate sistemi di riscaldamento ecologici e curate anche l’illuminazione.
  • Sono preferibili tinte chiare per le pareti, arredi e tendaggi chiari, lampadine a led ed elettrodomestici di classe A+.
  • Dipingete le pareti con vernici ecologiche riconoscibili dall’etichetta Ecolabel UE che garantisce un prodotto ecologico, a basso impatto ambientale. Queste vernici preserveranno anche la vostra salute perché contengono pochissimi solventi e non rilasciano metalli pesanti.
  • Scegliete rubinetti dotati di cartucce da inserire nel miscelatore dei rubinetti che permettono un doppio scatto nell’erogazione e quindi di evitare sprechi.

Se desiderate poi dare un tocco in più, potete anche servirvi dell’arredamento.

C’è una vasta scelta di mobili nati dal recupero creativo di oggetti vecchi oppure costruiti in materiale riciclato come bambù, cartone o vetro.

Seguendo questi consigli potrete ricevere bollette molto più basse ed avere una casa che vale molto di più.

Pitturare casa: 5 consigli per farlo da soli al meglio

pitturare casa

Sei appena entrato nel tuo nuovo appartamento ed i muri sono sporchi. Hai comprato casa e devi venderla ma serve un tocco in più. Tanti sono i motivi per cui serve pitturare casa come si deve.

Che sia per rinnovare gli spazi, rinfrescare o pulire, puoi scegliere se fare da solo o affidarti ad un professionista.

Se hai tempo, capacità e ami i colori, eccoti la ricetta per ottenere i migliori risultati.

Materiali

  • carta di giornale o teli
  • nastro di carta adesiva da carrozziere
  • vernice per pareti;
  • prodotti antimuffa;
  • stucco;
  • spatola o cazzuola da stucco;
  • carta vetro;
  • pennelli di varie misure e rullo;
  • secchio con rete;
  • scala.

Presta particolare attenzione alla scelta dei pennelli.

Ti occorrerà un pennello piccolo per gli angoli delle stanze, uno più lungo e ricurvo per le aree dietro i termosifoni e infine una pennellessa più grande e con un gancio per il secchio.

Puoi facilitarti la vita con la scelta del rullo: ti darà una superficie uniforme e sarà più facile da utilizzare evitando macchie ed imperfezioni, oltre a farti risparmiare tempo.

5 consigli per pitturare casa al meglio

1 – Libera la stanza dai mobili e stendi carta o un telo protettivo per i pavimenti.

Qui c’è poco da dire, ti servono muscoli e tanti giornali vecchi oppure nylon o tovaglie cerate che non utilizzi più. Il riciclo è sempre una buona pratica. Aiutati con del nastro carta per coprire e proteggere zone sensibili, come battiscopa e interruttori.

2 – Prepara le superfici

Una superficie liscia e pulita permette la corretta stesura della vernice. In questo modo il colore sarà più resistente e durerà più a lungo.

Passa la carta vetro sulla parete.

Dopo aver scartavetrato, passa un panno pulito.

Stendi lo stucco: rendi uniforme la superficie, tappa piccoli buchi o rotture con un buono stucco da pareti. Levigalo con una spatola o una cazzuola da stucco.

Tratta eventuali muffe: per non ritrovarti dopo pochi mesi con gli stessi problemi, tratta prima i muri con un buon prodotto antimuffa, facilmente reperibile in commercio.

3 – Stendi la prima mano

Versa nel tuo secchiello la vernice diluita come da istruzioni sul prodotto, intingi il pennello od il rullo rimuovendo la vernice in eccesso utilizzando l’apposita rete posta sul recipiente.

Stendi la vernice iniziando dall’alto: sempre prima il soffitto, poi le pareti dall’alto verso il basso.

Per uniformare al massimo l’effetto le passate vanno leggermente sovrapposte l’una all’altra.

Per i punti difficili usa la pennellessa o i pennelli tondi.

Lascia asciugare per 4 o 5 ore.

4 – Stendi la seconda mano

Controlla che le pareti siano asciutte, quindi stendi nuovamente la vernice con particolare attenzione ai punti dove il colore non sembra uniforme. Lascia asciugare.

5 – Togli la carta protettiva, pulisci la vernice di troppo sfuggita alla carta e rimetti i mobili come più ti piace.

Le tue pareti ora sono come nuove. Complimenti!

Se preferisci optare per un professionista, passa in Agenzia: non daremo il bianco per te, ma sapremo consigliarti i migliori artigiani per valorizzare al meglio il tuo immobile.

Incarico in esclusiva: vi fa paura?

incarico in esclusiva

Dare in esclusiva il mandato (o, per essere più precisi, l’incarico) suscita spesso dubbi o paure.

Si pensa che dare l’incarico di vendita a più agenzie sia più vantaggioso per l’aumento delle opportunità di vendita. Ma non è proprio così.

Confusione dell’acquirente su pubblicità e descrizioni: qual è la verità?

Ogni agente immobiliare promuove e pubblicizza l’immobile in modo differente.

In base agli annunci delle agenzie metri quadri, descrizioni e prezzo potrebbero variare creando confusione nel possibile acquirente.

Alcune domande potrebbero sorgere spontanee: l’immobile ha problemi? Perché non si vende? Da quanto tempo è sul mercato?

Tutto ciò non incentiva la richiesta di contatto ed il successivo appuntamento per visionare la proprietà. Viene percepito spesso come una sorta di trappola.

L’incarico in esclusiva cambia la percezione del valore dell’immobile

L’esclusiva aumenta la percezione del valore dell’immobile: in genere affidarlo a più agenzie ne svaluta la percezione da parte del compratore.

La confusa gestione dei contatti

Avere più agenzie da seguire causa spesso problemi di gestione dei contatti. Si possono accavallare appuntamenti negli stessi orari, più appuntamenti dello stesso possibile acquirente con agenzie diverse (se gli annunci non corrispondono è molto facile che possa accadere) e più referenti con cui interfacciarsi.

Nel caso del mandato in esclusiva sarà l’agenzia a gestire le collaborazioni con i colleghi e non il proprietario.

Comportamenti svantaggiosi per l’acquirente da parte delle agenzie

L’agenzia che non avesse firmato in esclusiva potrebbe usare la casa per cercare di svenderla e creare problemi alla concorrenza. In questo caso si stabilirebbe una guerra sul prezzo a svantaggio del venditore. L’agente immobiliare potrebbe usarla inoltre come termine di paragone e dirigere potenziali acquirenti su altre abitazioni di cui ha l’esclusiva.

Come gestire allora l’incarico in esclusiva?

La cosa migliore da farsi è prima valutare al meglio l’agenzia a cui affidarsi, informandosi e verificando eventuali recensioni.

Si può sempre recedere dal contratto qualora non si sia soddisfatti dell’operato della’agenzia. In genere è possibile con lettera raccomandata o in alternativa si può aspettare la naturale scadenza del contratto.

Il diritto di recesso è la facoltà di sciogliere unilateralmente il vincolo contrattuale, sul contratto sottoscritto troverete i termini di disdetta e le eventuali penali.

Perché quindi conviene dare l’incarico in esclusiva?

I principali motivi per cui si dovrebbe scegliere l’esclusiva tramite l’incarico di mediazione sono:

  • l’agenzia immobiliare investe un maggior quantitativo di tempo e di denaro nella promozione dell’immobile;
  • il contratto che viene stabilito tra le parti comporta che si rispettino delle regole;
  • gli agenti immobiliari forniscono consigli su come presentare l’abitazione e ottimizzano gli annunci sui portali;
  • fornisce visibilità alla casa tramite la propria rete di contatti e potenziali acquirenti;
  • tempi più rapidi di vendita dell’immobile

Un agente che ha l’esclusiva si impegnerà di più per vendere l’immobile investendo in pubblicità sia cartacee che sui portali preposti italiani ed esteri, oltre che sui social. Questi ultimi stanno diventando sempre più un valido strumento per pubblicizzare le proprietà in vendita ed in affitto.

L’incarico in esclusiva è garanzia di serietà ed impegno.

Acquistare un immobile commerciale: 5 consigli utili

immobile commerciale

Vuoi acquistare un immobile commerciale? Ecco alcuni punti fondamentali da considerare per fare un buon acquisto ed un buon investimento.

Verifica la destinazione d’uso

Se vuoi comprare un immobile commerciale come investimento, è utile conoscerne la destinazione d’uso. La tipologia dell’immobile influisce sull’investimento, sul margine di guadagno, sulla valutazione di posizione e sull’impegno richiesto.

Verificando tutto al meglio si possono evitare problemi con licenze e avviamento.

Che tipologie puoi trovare?

  • Negozi e botteghe: locali adibiti alla vendita di prodotti, manufatti e merci oppure locali legati alla somministrazione di cibi e bevande;
  • magazzini e locali per il deposito: grossi locali spesso ubicati in periferia utili come depositi per le merci o vendita all’ingrosso;
  • fabbricati e locali per esercizi sportivi: locali dediti ad attività del tempo libero quali sport, attività ludiche o centri ricreativi religiosi;
  • laboratori per arti e mestieri: locali utilizzati per produzioni artigianali es falegnameria o ceramiche o forno, ma senza vendita al pubblico;
  • tettoie chiuse o aperte: spesso utilizzate come parcheggio o per lavatoi o pesi;
  • stabilimenti balneari o termali;
  • stalle, scuderie, rimesse e autorimesse.

Stato locativo dell’immobile commerciale

L’immobile commerciale può essere già avviato o vuoto.

Se il locale è già avviato è consigliabile conoscere il conduttore, richiedere una visura ed informarsi sul suo passato in modo da capire se è un buon pagatore o se è inaffidabile.

Se il locale è vuoto è veramente importante aver individuato un futuro locatore prima dell’acquisto. Eventualmente si può chiedere un’opzione di acquisto al proprietario in modo da avere il tempo di ricercare il futuro locatario. Una volta trovato, è consigliabile anche qui una verifica sul suo passato e sulle sue caratteristiche.

Posizione fisica dell’immobile commerciale

Se pensi a negozi e botteghe dovrai preferire locali nel centro cittadino e fare una valutazione sui dati demografici del luogo in cui si trovano.

Se invece vuoi optare per un deposito il posto più adatto è un luogo facilmente accessibile ai trasporti di carichi e merci, magari in periferia vicino all’uscita autostradale.

I tre punti fino ad ora indicati vanno a costituire il valore di avviamento commerciale dell’immobile.
Un alto valore influirà sul prezzo della compravendita, ma sarà anche garanzia di un buon investimento.

Tasse e spese

Le tasse per l’acquisto di un immobile commerciale variano a seconda del venditore e della data di ristrutturazione o costruzione.

I casi sono due:

  • il venditore è un soggetto IVA o un’impresa che ha costruito o ristrutturato l’edificio da meno di 4 anni: l’imposta di registro è pari a 200€, le imposte ipotecaria e catastale sono di 50€ ognuna e l’IVA viene calcolata al 22%.
  • il venditore è privato, un soggetto IVA o un’impresa costruttrice che ha edificato o ristrutturato il fabbricato da più di 4 anni: l’imposta di registro è al 9%, le imposte ipotecaria e catastale sono pari a 50€ e la vendita è esente da IVA.

Ci sono poi da mettere in conto tutte le spese notarili relative a registrazione e conservazione dell’atto, consulenza, rogito e onorario del notaio. Non esistono agevolazioni come quelle per l’acquisto di una prima casa.

Copertura finanziaria

Se non hai il capitale necessario a coprire la spesa, dovrai ricorrere ad un prestito.

Di solito, nel caso dell’acquisto di un locale commerciale non è consigliabile un mutuo, ma si opta per un leasing immobiliare commerciale.

Questa formula è molto più conveniente: consente di poter essere svincolati per molti anni dall’onere del pagamento dell’intero valore del bene, non figura nel patrimonio aziendale e quindi riduce di molto l’onere fiscale. I canoni del leasing possono essere interamente scaricati fiscalmente.

Buoni affari con il tuo nuovo investimento commerciale!

Feng Shui: sai come valorizzare il tuo immobile?

Feng Shui

Il Feng Shui è un’antica disciplina orientale volta a generare energie per lo spirito e per il corpo arredando gli spazi con determinati colori e disposizioni. È l’insieme di norme codificate per migliorare il rapporto tra l’uomo e l’ambiente in cui abita.

I concetti di vento e acqua (Feng Shui) che simboleggiano salute, pace e prosperità, vengono tradotti in colori ed orientamento dei mobili o addirittura di forma degli edifici.

La filosofia del Feng Shui si basa anche sul concetto dello yin e dello yang, due polarità opposte, come luce ed oscurità. Tra questi opposti si generano tutte le sfumature di colore. Il nostro inconscio andrà a percepire energie diverse a seconda del colore. Questi elementi regolano l’armonia quando si completano l’uno con l’altro e, viceversa, disarmonia quando questo non avviene.

Posizionamento e forma della casa secondo le regole del Feng Shui

Partiamo dalla base: una casa per essere ben costruita dovrebbe essere quadrata o rettangolare, senza angoli o parti mancanti e di forma regolare.

Particolare attenzione va data anche alle piante della casa: alte ad est (un drago verde), basse ad ovest (una tigre bianca), una collina o roccia a nord (una tartaruga nera) e qualcosa di rosso a sud (la fenice rossa).

Come scegliere i colori

I colori che hanno come elemento l’acqua sono: il trasparente, il glauco, il vetro opaco, l’azzurro freddo e il verde-mare, il blu ed il nero. Sono colori calmanti e portano verso l’interno.

Il rosso, il lilla, il viola, il magenta e il celeste sono colori di fuoco (il più forte è il celeste, poi viene il rosso): essi stimolano l’attività, la reattività e l’apprendimento.

Il giallo, il marrone, il grigio opaco, il terracotta, sono colori di terra e sono associati alla solidità, alla stabilità, alla maturazione, alla fertilità, all’abbondanza.

Il bianco, il colore argento ed il grigio metallico sono colori che calmano e favoriscono l’introspezione. Sono colori freddi collegati al metallo ed all’autunno.

Il verde trasmette la tranquillità e l’amicizia.

La scelta di una tinta unita, opaca, neutra, liscia è legata allo yin e tende a portare verso l’interno. Un colore mosso, variegato, brillante o in rilievo è yang e legato al movimento.

Feng Shui colori arredamento

Come si possono quindi posizionare i colori per valorizzare gli ambienti secondo il Feng Shui?

  • Il blu è il colore del nord, da energia alla carriera.
  • A nord-est l’azzurro, colore della famiglia.
  • Il viola è il colore dell’amicizia, degli scambi e dei viaggi e va a nord-ovest.
  • Il rosso è consigliato a sud, evoca saggezza e buona forma fisica.
  • Il marrone che porta salute e ricchezza a sud-est.
  • L’arancione va a sud-ovest, protegge il matrimonio e le relazioni sociali.
  • Il verde deve essere messo ad est perfetto per chi studia.
  • Ad ovest il giallo che stimola la creatività ed è perfetto per i bambini.

Ma a livello pratico?

  • Ingresso: blu, verde, rosa
  • camera da letto: colori tenui come blu, celeste o bianco
  • soggiorno: rosso o arancione poiché facilitano la conversazione
  • cucina: ideale il giallo
  • bagno: preferibile il verde.

A questo punto non vi resta che comprare le tinte e sbizzarrirvi tra le mille sfumature di colore.

Se preferite, chiedeteci di consigliarvi un buon home stager specializzato.

Home Staging: ne hai sicuramente bisogno anche tu

home staging target acquirente
Lo staging si adegua al target desiderato

L‘Home Staging è una pratica molto diffusa in USA che sta prendendo sempre più piede anche in Italia.

Le Agenzie Immobiliari più accorte si stanno muovendo per accaparrarsi i servizi dei migliori home stager disponibili.

Ma di che cosa si tratta?

L’Home Staging è la psicologia della messa in scena

Letteralmente “staging” significa “mettere in scena” ed esprime perfettamente il concetto: non semplice arredamento, ma un vero e proprio allestimento della tua casa per farla apparire perfetta al tuo potenziale acquirente.

Il concetto di arredamento, infatti, è qualcosa di molto legato al gusto personale: ognuno di noi arreda la propria casa come gli pare, anche indipendentemente dalle mode.

Quando scegliamo un arredamento, vogliamo che la nostra casa parli di noi.

Ma il nostro gusto non è per forza quello del nostro acquirente.

Il nostro vissuto, che si proietta sul nostro arredamento, potrebbe coinvolgere il nostro visitatore, oppure potrebbe lasciarlo indifferente, oppure addirittura infastidirlo.

Se vogliamo presentare al meglio la nostra casa, allora, dobbiamo considerare i meccanismi psicologici e percettivi fondamentali.

arredamento casa in vendita

Ecco quindi che entreranno in gioco elementi come:

  • l’abbinamento dei colori primari
  • l’inserimento di piante
  • l’ottimizzazione dei flussi di luce naturale
  • la costruzione sonora degli ambienti.

Un buon home stager è in grado di enfatizzare i pregi e minimizzare i difetti, rendendoli meno evidenti, dando modo all’acquirente di doversi sforzare di meno con l’immaginazione.

Effettua anche un’analisi del target, esattamente come farebbe un bravo pubblicitario, per adeguare lo staging alle visite.

Attenzione però: non è un’attività che si può improvvisare. Richiede studio, preparazione e un continuo aggiornamento. Servono basi di psicologia unite ad abilità pubblicitarie: un mix non facile da improvvisare!

Vieni a trovarci in Agenzia e scopri i servizi di home staging che possiamo metterti a disposizione per valorizzare al meglio il tuo immobile in vendita.

Casa vicino al verde? Vale molto di più

Hai deciso di vendere una casa posizionata non troppo lontano da un’area verde urbana?

Allora abbiamo una buona notizia per te!

Un recente studio effettuato da Realitycs, infatti, rivela che erba, alberi e fiori hanno un impatto positivo non solo sulla qualità della vita, ma anche sul valore dell’immobile.

spazio verde urbano
Beh… bella scoperta!

In particolare, una casa distante non più di 100 metri da un parco cittadino vale il 4% in più della stessa abitazione lontana un chilometro.

Quest’aliquota è ricavata da un dato nazionale medio, che però è soggetto a cambiamenti anche importanti a seconda della città o dell’area geografica:

  • a Catania si registra il record: +11,7%
  • Genova e Roma si posizionano bene: +8%
  • a Napoli si guadagna un +5,6%
  • a Venezia ci si ferma a +4,7%
  • Torino è l’unica grande città sotto la media nazionale: + 3,7%
Bra Zizzola parco pubblico
Ci pare che questa indagine abbia trascurato una città importante!

Cosa si intende per spazi verdi urbani (SVU)

Quali sono le aree che contribuiscono all’aumento di valore?

L’indagine considera gli spazi verdi urbani pubblici con almeno un ettaro di superficie.

Non basta: per essere valutate, le aree dovevano anche essere in possesso di almeno una delle dotazioni seguenti: un’area cani, un percorso pedonale, un parco giochi, un percorso per attività fisiche.

Come scopro se la mia casa è vicina al verde?

Puoi fare una ricerca con un’app come Google Maps o Google Earth ed effettuare una misurazione delle distanze.

È poi opportuno non limitarsi alla mera lontananza in linea d’aria, ma considerare tutti i fattori legati all’urbanistica, ai collegamenti stradali e alla compresenza di diversi servizi.

Naturalmente la cosa migliore sarebbe affidarsi ad un professionista, che può effettuare l’indagine potendosi avvalere di software e strumenti specifici.

Per completare bene la procedura di valutazione del tuo immobile, poi, ricordati di non lasciarti dominare dall’emotività, che è sempre un grosso errore da evitare!